La filosofia vegana
“Non ascoltando me, ma il logos comune a tutti” diceva Eraclito. L’idea del filosofo di Efeso è che l’uomo non sia, o meglio non si accontenti di essere, soltanto il difensore dei suoi istinti egocentrici ma si sforzi, per quanto gli è possibile, di essere tramite e strumento della verità stessa. L’idea è che il valore dell’umanità consista nell’oltrepassare l’ambito dell’individualità e raggiungere una prospettiva che Nietzsche avrebbe caratterizzato come superumana e che, in tutte le tradizioni religiose, ha vissuto sotto la figura del santo e del suo rapporto con la divinità.
Risulta sempre difficile affidare alla filosofia un aggettivo. L’aggettivo “vegana” non le rende del tutto giustizia. Ma è pur vero che le leggi della comunicazione non sempre si adattano al silenzio della saggezza e spesso occorre, per farsi sentire, dire almeno una parola di troppo. La filosofia in realtà non è vegana più di quanto sia esistenzialista o idealista. E lo spazio che qui si vuole aprire intende sfuggire a qualsiasi chiusura e a qualsiasi etichetta. Nondimeno il termine “vegana” indica chiaramente la direzione del sito. E il suo direttore è convinto che il veganesimo non sia semplicemente una sua personale opinione, ma costituisca quella parola che è il destino della verità e del logos eracliteo.
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