Appendino: Torino vegana?

Torino vegana: nuovo Sindaco, nuova dieta. La città della Mole, grazie a Chiara Appendino, nuova prima cittadina cinque stelle, diventa città vegana. Così si legge in molti giornali ma, come ha precisato anche la Appendino, un’estremizzazione di questo tipo non è proprio possibile. Il suo programma parla chiaro.

torino vegana that's a mole

Torino vegana? Non proprio

Nel programma di governo non troviamo la trasformazione di Torino in una “vegan city”.  Si legge, invece, un impegno alla “promozione della dieta vegetariana e vegana sul territorio comunale”.
L’intento del Sindaco cinquestelle e dei suoi non è quello di impedire di servire carne nei ristoranti. Il programma è, invece, orientato a far conoscere la dieta vegana sul piano dell’informazione. Di proporre alternative meat-free su un piano pratico. L’impulso alla dieta vegetariana e vegana è, per l’Appendino e i suoi, un “atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali attraverso interventi di sensibilizzazione sul territorio”. Siamo però ben lontani da una “guerra alla carne”, come qualcuno l’ha definita.

Torino vegana: un percorso culturale

Dunque un percorso culturale di informazione e formazione. Il tutto per garantire il benessere e la tutela degli animali. L’obiettivo della cinque stelle è quello di “promuovere una cultura del rispetto che riconosca tutti gli animali come soggetti di diritto”. E proprio a questo fine i primi ad essere protagonisti di questa “educazione etica” saranno i bambini. Sono pertanto previsti “progetti didattici nelle scuole sulla tutela, sul rispetto degli animali e sulla corretta alimentazione in collaborazione con le associazioni animaliste, medici nutrizionisti, organi di politica ed esperti di settore”.

Piccoli passi verso un’alimentazione consapevole

La Torino vegana è l’inizio di un itinerario di piccoli passi verso il riconoscimento del mondo vegan e dei suoi principi etici. Ed è la stessa Appendino che su facebook dichiara: “Ognuno è libero di mangiare ciò che preferisce e lo sarà sempre, almeno fin quando sarò la sindaca di questa città”. E aggiunge: “Una dieta ricca di frutta e verdura è una scelta alimentare statisticamente più sostenibile, etica e salutare di un regime alimentare non controllato, come dimostrano molti studi compiuti da organismi internazionali, compresi Fao e Onu. Quello che io vorrei è semplicemente che i nostri stili di vita e le nostre scelte alimentari siano più consapevoli e informate. Non ci saranno “buoni” per i vegani, menù nelle mense né altre fantasiose iniziative su questa falsariga. Quello che ci sarà, sarà una particolare attenzione dell’amministrazione sul tema dell’alimentazione in modo tale da tenere un faro acceso su questa importante e delicata questione. Un’alimentazione più consapevole e sostenibile è una delle principali chiavi di volta per ottenere benefici concreti sul pianeta, sulla nostra salute e, per alcuni, sulla nostra coscienza”.

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