L’anfiteatro di paglia

A Cascina Savino, in provincia di Foggia, nasce l’anfiteatro di paglia.

Gli architetti, i restauratori e i designer dell’associazione Vàzapp’ hanno realizzato l’anfiteatro più green di tutta Italia. Come questo molti ce ne sono e  sempre di più ce ne saranno. Tutto paglia e idee sulla scia dell’ormai noto hashtag #Weareinpaglia.

l'anfiteatro di paglia

L’anfiteatro di paglia

La struttura dell’anfiteatro è composta totalmente di paglia. Ha capacità di ospitare circa centocinquanta persone. La struttura a chilometri zero è stata costruita da giovani volenterosi foggiani per accogliere iniziative culturali e per promuovere il patrimonio regionale pugliese. Il progetto nasce da un’idea precisa: “la Capitanata è la terra dei quattro venti, nelle nostre zone la paglia si asciuga presto ed è di ottima qualità. Da qui l’idea della prima startup di costruzione di anfiteatri chiavi in mano in Italia dal nome che evoca la nostra terra #weareinpaglia”.

Come racconta uno dei progettisti “le balle sono state raccolte e assemblate dai terreni confinanti e unite, per evitare dissesti, inserendo al loro interno piccoli tronchetti di albero di paulonia. Si tratta di un albero a rapido accrescimento che si sta sviluppando qui in Capitanata su vari appezzamenti di terreno, utile sia per il suo legno che per gli scarti prodotti che alimentano animali o generano energia attraverso la loro combustione”.

L’associazione Vàzapp’

L’anfiteatro di paglia nasce dall’iniziativa dell’associazione pugliese Vàzapp’. Un’unione di giovani e volenterosi ragazzi che, come si legge nel loro sito, vedono un futuro possibile per la loro terra. Giovani che non fanno più le valigie ma che preparano posti letto per accogliere amici da tutto il mondo. Giovani che credono in un futuro che vive già nel presente, come nel cuore di tutti quelli che amano la Puglia.

Tra teatro e impegno civile

Il 17 luglio ci sarà poi una serata speciale in un posto speciale. Teatro green e impegno civile: un binomio forte che sarà un sicuramente un successo. Da protagonisti in scena tre monologhi su temi più che mai attuali: discriminazione, violenza sulle e donne e istituiti carcerari.

A portare i “Diritti in scena” sono i giovani attori della Compagnia Teatrale Universitaria (CUT), che interpretano i testi di Marcello Strinati. Insieme a loro sul palco di paglia: Amnesty International (organizzatrice dell’evento), Libera, Arcigay e, naturalmente, Vàzapp’.

Leggi l’articolo su repubblica.it

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *